Sulla storia di Fatima,
il Papa Emerito Benedetto XVI
rompe il silenzio

di Steve Skojec

21 maggio 2016

pubblicato sul sito americano One Peter five

L'impaginazione e l'immagine sono nostre





Oggi, 21 maggio 2016, la Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato, nel suo bollettino quotidiano, una dichiarazione attribuita al Papa Emerito Benedetto XVI. La dichiarazione smentisce categoricamente l’affermazione, qui riportata, di Padre Ingo Dollinger, che parla di una conversazione privata in cui l’allora cardinale Ratzinger disse a Dollinger, suo amico personale, che nel Terzo Segreto di Fatima vi era di più di quanto era stato pubblicato dal Vaticano nel giugno del 2000. Ecco il testo integrale della dichiarazione del Vaticano:

Comunicato: a proposito di alcuni articoli relativi al “Terzo Segreto di Fatima”
«Alcuni articoli apparsi recentemente hanno riportato dichiarazioni attribuite al Prof. Ingo Dollinger, secondo cui il Card. Ratzinger, dopo la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima (avvenuta nel giugno 2000), gli avrebbe confidato che tale pubblicazione non è stata completa.
 A tale proposito, il Papa emerito Benedetto XVI comunica “di non aver mai parlato col prof. Dollinger circa Fatima”, afferma chiaramente che le esternazioni attribuite al prof. Dollinger su questo tema “sono pure invenzioni, assolutamente non vere” e conferma decisamente: “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”».

Come editore di OnePeterFive, desidero rispondere a questo comunicato. Non si può prendere alla leggera una confutazione che viene da qualcuno della statura del Papa Emerito Benedetto.
È interessante notare che - a nostra conoscenza - questa è la prima volta dalla abdicazione nel 2013 che il Papa Emerito ha rilasciato un comunicato ufficiale attraverso la Sala Stampa Vaticana. Con tutto quello che attualmente preoccupa la Chiesa, con tutta la confusione che ora assale i fedeli, è questa la storia che ha spinto Benedetto a rompere il suo silenzio. Chiaramente, questa è una questione di insolita importanza agli occhi della Santa Sede.

Questa dichiarazione è ricevuta da noi con filiale rispetto e amore per il Papa Emerito. Eppure, essa presenta un problema. Confligge direttamente con le dichiarazioni da noi  riportate, e ci accusa di falsa “attribuzione” e di “invenzione”. Essa contraddice categoricamente la nostra fonte, Padre Dollinger, non offrendo neanche la possibilità di un errore di interpretazione, ma invece l’accusa che gli eventi che racconta sono completamente inventati.

Esso è, di per sé, di un comunicato stranamente superficiale, e si presenta in un modo che solleva domande sulla sua provenienza e completezza. Non è una totale e integrale dichiarazione del Papa Emerito Benedetto; né porta la sua firma. Ci troviamo invece di fronte a citazioni attribuite a Benedetto, e manca il contesto completo in cui sono apparse originariamente. Né è dato di sapere chi ha condotto questa apparente intervista con lui, o come sono state formulate le domande.

In altre parole, ci viene chiesto di fidarci che la dichiarazione contenga l’autentico, completo e ratificato pensiero del Papa Emerito in materia.

È interessante notare che quando abbiamo presentato le parole di Padre Dollinger, come riportate dalla Dottoressa Hickson, siamo stati accusati da alcuni di aver riportato del sentito dire non verificabile. Ma ora ci vengono fornite delle dichiarazioni parziali attribuite a Benedetto da un membro anonimo dello staff della comunicazione del Vaticano - dichiarazioni che ci accusano, insieme al vecchio amico di Papa Benedetto, Padre Dollinger, di inganno con astuzia - e ci viene chiesto di credere che così la questione sarebbe risolta?

Spero che mi si perdonerà lo scetticismo.

Ho due domande circa la semantica di questa dichiarazione attentamente costruita. Credo che meritino considerazione.

Prima – Richiamo l’attenzione sulla frase seguente: «le esternazioni attribuite al prof. Dollinger su questo tema “sono pure invenzioni, assolutamente non vere”».

La  Dottoressa Maike Hickson, che ha chiamato personalmente Padre Dollinger, attesta la verità di ciò che ha raccontato di quella conversazione. Visto che il comunicato del Vaticano la accusa di aver “attribuito” a Padre Dollinger quelle dichiarazioni, che sarebbero dunque delle “invenzioni”, diciamo che questo è falso. La Dottoressa non si è immaginata la conversazione con Padre Dollinger, l’ha fatta e l’ha riportata, ed io sto alla sua testimonianza con totale fiducia nella sua integrità, sia come giornalista, sia come fedele figlia della Chiesa.

Per di più, questa mattina, la Dottoressa Hickson ha telefonato a Padre Dollinger con la novità del comunicato del Vaticano, e a questo punto il sacerdote le ha di nuovo confermato decisamente e chiaramente le sue affermazioni precedenti.
In altre parole, egli ha tenuto fermo il suo racconto.

Dobbiamo anche ribadire che la conversazione originale della Dottoressa Hickson con Padre Dollinger non avrebbe potuto essere un’“invenzione”, poiché il suo contenuto non è qualcosa di originale. Non si trattava di fare uno scoop, quanto piuttosto di chiedere conferma diretta di una storia che era già stata attribuita a Padre Dollinger anni fa. Come indicato nell'articolo originale della Dottoressa Hickson, “Queste delicate informazioni riguardanti il Terzo Segreto, che stanno circolando tra alcuni gruppi cattolici da un paio di anni a questa parte, mi sono state ora confermate personalmente dallo stesso Padre Dollinger ...

Il primo racconto sulla testimonianza di Padre Dollinger, di cui siamo a conoscenza, è apparso nel maggio 2009 su Fatima Crusader, in un’intervista con Padre Paul Kramer. Da allora esso è stato riportato in diverse sedi e pubblicazioni cattoliche.

A titolo aneddotico, uno dei nostri commentatori della storia di Padre Dollinger ha ricordato che un Brasiliano aveva ascoltato la stessa storia da un sacerdote che fu studente di Padre Dollinger nel 2003 o 2004 [si veda l'articolo di Maike Hickson]. (Padre Dollinger è stato Rettore dell’Institutum Sapientiae in Brasile, dove insegnava teologia morale).
La sola cosa nuova nel nostro racconto è la conferma diretta fatta da Padre Dollinger (in tedesco, sua lingua natale) alla Dottoressa Hickson, che cercava di fare chiarezza sulla vicenda.

SecondaIl comunicato cita tra virgolette Papa Benedetto che avrebbe detto che “la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa”: linguaggio molto circospetto, nel senso formale del termine. Se il Vaticano ha già pubblicato tutto quello che intendeva pubblicare sul Terzo Segreto di Fatima – anche se vi è di più che non intende pubblicare -  è logico che affermare: “la pubblicazione è completa”, è qualcosa di tecnicamente corretto. Questo non allontana in alcun modo l’idea che possa esistere dell’altro testo scritto da Suor Lucia su suggerimento della Madonna come mezzo idoneo ad interpretare la portata simbolica del Terzo Segreto.

Come ho affermato nel mio aggiornamento al nostro articolo originale, non c’è bisogno di ritenere che i papi che hanno nascosto altre informazioni relative al Terzo Segreto ci abbiano mentito; se essi temevano che le informazioni in esso  contenute avrebbero potuto causare in qualche modo gravi danni alla Chiesa, è possibile che decidessero di occultare quella parte del testo in questione. C’è anche la questione, sollevata da Marco Tosatti, di una discussione all’interno dell’apparato Vaticano su quali parti di un testo esplicativo aggiuntivo, se esiste, possano essere attribuite alla Madonna e quali a Suor Lucia. Se ci fossero dubbi sufficienti, si potrebbe nascondere un testo del genere, pur rimanendo tecnicamente corretto affermare che l’intero segreto (cioè la parte che si è convinti provenga dalla Madonna) sia stato rivelato. Si capisce quindi come l’affermazione abbia una giustificazione formale.


Io credo che al di là delle questioni sollevate dal testo del comunicato, ci sono altri fatti noti che semplicemente non tornano in questa affermazione attribuita a Papa Benedetto. Il linguaggio è forte, anche aspro, e appare del tutto insolito. Benedetto ha reputazione di gentilezza e dolcezza, e la fonte dell’informazione che sta confutando è  un amico di lunga data - amicizia che la sua dichiarazione non nega.

La dichiarazione sembra anche chiudere con decisione la porta sulla questione di ogni ulteriore elemento riservato relativo al Terzo Segreto. Eppure la posizione di Benedetto su questo tema si è apparentemente evoluta nel corso degli ultimi 16 anni, e sembra difficile parlare di questione chiusa.
Il 26 giugno 2000, quando il Vaticano pubblicò il testo del Terzo Segreto di Fatima, esso fu accompagnato da una spiegazione teologica dell’allora Cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che affermò:
«Siamo così giunti ad un’ultima domanda: Che cosa significa nel suo insieme (nelle sue tre parti) il «segreto» di Fatima? Che cosa dice a noi? Innanzitutto dobbiamo affermare con il Cardinale Sodano: “ ... le vicende a cui fa riferimento la terza parte del «segreto» di Fatima sembrano ormai appartenere al passato”. Nella misura in cui singoli eventi vengono rappresentati, essi ormai appartengono al passato. Chi aveva atteso eccitanti rivelazioni apocalittiche sulla fine del mondo o sul futuro corso della storia, deve rimanere deluso. Fatima non ci offre tali appagamenti della nostra curiosità, come del resto in generale la fede cristiana non vuole e non può essere pastura per la nostra curiosità. Ciò che rimane l’abbiamo visto subito all’inizio delle nostre riflessioni sul testo del “segreto”: l’esortazione alla preghiera come via per la «salvezza delle anime» e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione.» (Congregazione per la Dottrina della Fede - Il messaggio di Fatima).

Ma quando Papa Benedetto, Ratzinger andò a Fatima nel maggio del 2010, e allora diede un’interpretazione qualche poco diversa.
Nell’intervista concessa ai giornalisti durante il volo verso il Portogallo, l’11 maggio 2010, affermò:
«Così direi, anche qui, oltre questa grande visione della sofferenza del Papa, che possiamo in prima istanza riferire a Papa Giovanni Paolo II, sono indicate realtà del futuro della Chiesa che man mano si sviluppano e si mostrano. Perciò è vero che oltre il momento indicato nella visione, si parla, si vede la necessità di una passione della Chiesa, che naturalmente si riflette nella persona del Papa, ma il Papa sta per la Chiesa e quindi sono sofferenze della Chiesa che si annunciano. Il Signore ci ha detto che la Chiesa sarebbe stata sempre sofferente, in modi diversi, fino alla fine del mondo.» (Intervista ai giornalisti durante il volo verso il Portogallo).

Due giorni più tardi, durante la Messa sulla spianata del Santuario di Fatima, il 13 maggio, Papa Benedetto affermò:
«Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa» (Omelia del Santo Padre Benedetto XVI).

Christopher Ferrara, noto esperto e autore sul tema di Fatima, ai primi di questa settimana ha raccontato quanto segue, riferendosi al libro di Antonio Socci sull’argomento:
«Un grande pezzo. Ma va detto che, di fatto, i Papi stessi non ci hanno detto che il Messaggio è stato pienamente rivelato. La visione relativa al Segreto non è stato rivelata fino al 2000, dopo di che Giovanni Paolo II ha osservato un totale silenzio a riguardo della controversia sulla completezza della rivelazione. E nel 2010, come indicato da Socci, Benedetto non solo si è rifiutato di dire che tutto era stato rivelato, ma ha “riaperto il dossier” sul Terzo Segreto alludendo a contenuti che chiaramente non compaiono nella visione. Inoltre, Benedetto ha inviato a Socci una nota ringraziandolo per la pubblicazione de Il Quarto Segreto di Fatima (che io ho tradotto in inglese), anche se in esso si accusa l’apparato vaticano di nascondere un testo ad esso relativo

Da parte sua, in un blog del 12 maggio 2007, Socci scrisse [alla fine dell'articolo]:
«Da parte mia, mi tengo la lettera che Benedetto XVI ha scritto a me a proposito del mio libro, ringraziandomi “per i sentimenti che l’hanno suggerito”. Parole che confortano di fronte agli insulti e alle scomposte accuse…».

L’ispirazione della Dottoressa Hickson a cercare conferma da Padre Dollinger è venuta, in parte, dalla nuova testimonianza della Dottoressa Alice von Hildebrand, che ha recentemente pubblicato una precedente informazione privata relativa ad una parte ulteriore del Terzo Segreto, che parlava di una “infiltrazione al vertice della Chiesa”. Quest’informazione, dice la Dottoressa von Hildebrand, è stata rivelata a lei e al suo compianto marito nel 1965 da monsignor Mario Boehm, un ex redattore del giornale ufficiale del Vaticano, L’Osservatore Romano.

Anche la Dottoressa von Hildebrand dev’essere accusata di aver inventato la sua storia? E anche il compianto Cardinale Ciappi, teologo papale di Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II? È Ciappi ad essere ampiamente citato circa la pubblica rivelazione che Alice von Hildebrand ha ora confermato: “Nel Terzo Segreto è predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa inizierà dal suo vertice.”

C’è parecchio che non torna. Ci sono molte domande lasciate senza risposta. Offriamo le nostre preghiere sincere per il Papa Emerito Benedetto XVI e la nostra gratitudine per aver rotto il suo silenzio per affrontare questa questione aperta.

Allo stesso tempo, ci viene chiesto di credere che le nostre fonti ci abbiano mentito. Che siamo stati ingannati da individui che vivono gli ultimi anni della loro vita, senza che abbiano alcunché da guadagnare. Individui che hanno una solida reputazione come persone degne di fiducia e come cattolici ortodossi, e la cui reputazione viene ora messa in dubbio per aver presentato una versione alternativa degli eventi.

Si tratta di una grande quantità di interrogativi, per i quali siamo obbligati a chiedere rispettosamente che ci venga data una risposta completa - una completa, integra, autentica dichiarazione dello stesso Papa Emerito. Le parole filtrate dall’ufficio stampa vaticano non sono sufficienti.




maggio 2016

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