L’eredità di Papa Francesco: un bilancio teologico

sesta parte

 







Presentiamo un saggio sulla valutazione teologica del pontificato di Papa Francesco, che sarà pubblicato in sei parti. Il testo completo sarà pubblicato in formato pdf insieme alla parte finale.


Conclusione: una solida eredità e un dilemma per l’avvenire

Alla morte di Francesco, la percezione della sua eredità si rivela molto contrastata: da un lato c’è l’entusiasmo delle correnti progressiste che riconoscevano in lui un riformatore decisivo: dall’altro c’è la preoccupazione, talvolta l’aperta opposizione, di coloro che hanno percepito le sue iniziative come una rottura con la Tradizione.  

Malgrado questa situazione molto divisa, paradossalmente si può concludere affermando che Papa Francesco fu un appassionato dell’unità.
Tutte le sue azioni sono state orientate al perseguimento di questo scopo: unire gli uomini, avvicinare i popoli, integrare le periferie.  


Un pontificato dalla coerenza impressionante

Questa passione per l’unità si è sviluppata in pratica lungo due piani complementari:
nella Chiesa: la sinodalità, strumento di aggregazione e di trasformazione;
nel mondo: l’ecologia integrale, terreno concreto per unire l’umanità.

Ma l’unità perseguita non è stata quella che costituisce tradizionalmente la nota distintiva della Chiesa: quella che si basa in modo particolare sulla verità rivelata e sulla appartenenza al Corpo Mistico di Cristo.

Nella visione di Francesco, l’unità si realizza innanzi tutto nella storia, su un piano orizzontale, tramite la cooperazione e il dialogo: vi si vede la Chiesa che si riorganizza per partecipare ad un vasto progetto di fraternità mondiale.

L’unità non è più una realtà vissuta con l’adesione ad una verità comune, essa è la meta di un cammino da percorrere insieme nella diversità delle credenze e della pratiche.

Quindi, la verità rivelata non è più il fondamento di tale unità, ma semplicemente un elemento posto al servizio di un progetto universale più ampio.
Francesco, quindi, non cerca di convincere con la predicazione della verità universale. Egli vuole riunire con l’azione e con dei progetti comuni e dei gesti simbolici: accogliere i migranti, difendere l’ambiente, lottare contro la povertà e l’esclusione, riformare la Chiesa internamente.

Al termine di questo saggio sulla valutazione teologica del pontificato di Papa Francesco, i cinque grandi pilastri del pontificato appaiono con una notevole coerenza interna:   

1.    la «teologia del popolo», radice concettuale;
2.    la misericordia, motore pastorale e dottrinale;
3.    la fraternità universale, orizzonte ultimo;
4.    l’ecologia integrale, terreno dell’azione concreta;
5.    la sinodalità, metodo di trasformazione interna.

Questa coerenza rende il sistema estremamente potente e molto difficile da mettere in discussione.


L’avvenire: rottura o continuità?

Francesco non ha concepito questo progetto ex nihilo; egli ha prolungato e amplificato gli orientamenti già presenti nei testi del concilio Vaticano II.
Le intuizioni di Lumen gentium o di Gaudium et spes trovano nel suo pontificato una realizzazione chiara e pienamente assunta.
Si può dire che Francesco ha saputo sviluppare le potenzialità del Concilio portandole alla loro logica conclusione: in questo senso, la sua eredità si inscrive in una continuità che va ben al di là della sua persona.

Per ritornare alla concezione tradizionale della Chiesa, non basta correggere questo o quell’aspetto: bisogna rivedere l’intero sistema, fin dalle fondamenta.

La forza del progetto di Francesco sta proprio nella sua coerenza e nel suo radicamento conciliare.
Uscire dal solco in cui di trova la Chiesa non sarà quindi facile.

Sembra che con una tale eredità, Papa Leone XIV trovi di fronte ad una alternativa decisiva:

- o proseguire la dinamica avviata dal Concilio e messa in atto da Francesco: cioè continuare a riformare la Chiesa con la sinodalità, e promuovere la fraternità universale per federare l’umanità nella pace e nella giustizia, a servizio della «casa comune»;

- oppure ritornare alla missione della Chiesa, Arca di salvezza: trasmettere agli uomini la verità rivelata per condurli alla Santa Trinità tramite Gesù Cristo: cosa che implica la rottura con l’eredità di Francesco e con gli orientamenti fondamentali dello stesso Concilio.

Il pontificato di Francesco ha avuto il merito di rendere questo dilemma chiaro e inevitabile.
L’avvenire dirà se l’eredità che egli ha lasciato sarà consolidata e approfondita dal suo successore, o riconsiderata e corretta, insieme ai suoi principii deleterii.

In ogni caso, tale eredità non potrà essere ignorata.

Menzingen, 4 ottobre 2025

Festa di San Francesco.




 


 
ottobre  2025
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