Importanti indiscrezioni dalla 
Fraternità San Pio X

Si va verso la comunione con Roma?








Círcolano in questi giorni con insistenza delle indiscrezioni circa i nuovi rapporti che si tenta di instaurare tra la Fraternità Sacerdotale San Pio X e la Santa Sede.
Sembra che l'iniziativa sia partita da Roma, dopo lo svolgimento del pellegrinaggio giubilare che la Fraternità ha compiuto a Roma nell'agosto scorso (si veda il nostro resoconto).

Già si era saputo dell'incontro conviviale che vi era stato tra i Vescovi della Fraternità e S. Em. Rev.ma il Cardinale Castrillon Hoyos, Prefetto della Congregazione per il Clero e Presidente della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" (si veda l'intervista al Cardinale della rivista 30Giorni).

Pare che dopo di allora il Cardinale abbia invitato piú volte a Roma il Superiore della Fraternità S. Ecc. Rev.ma Mons. Bernard Fellay, al fine di stabilire i termini per condurre una giovevole trattativa che dovrebbe condurre al ripristino della piena comunione della fraternità San Pio X con Roma.

Come si sa, la Fraternità non si è mai considerata fuori dalla Chiesa, e ha continuato a professare la sua sottomissione nei confronti del Santo Padre: comportandosi come se la scomunica dei suoi Vescovi non fosse mai esistita. Dalla menzione del Santo Pafre nel corso della Preghiera Eucaristica, fino al canto del Tu es Petrus nella Basilica di San Pietro nell'agosto scorso, durante il pellegrinaggio.

Ovviamente si tratta di indiscrezioni, ma, come spesso accade, le indiscrezioni sono l'avanguardia di un reale stato di cose. Ciò non toglie che per la delicatezza della questione, non è mai opportuno "ficcare troppo il naso" tanto da disturbare gli operatori.
Ci limitiamo dunque ad accennare a qualche aspetto importante della trattativa.

Intanto sembra proprio che a Roma abbiano veramente intenzione di porre fine a questa strana situazione che interessa la Fraternità da ben 13 anni. Come dichiarava l'anno scorso Mons. Camille Perl, Segretario della Pontificia Commissione "Ecclesia Dei" (si veda il testo della conferenza da lui tenuta), non è possibile che si dialoghi con tutti, anche con i "sordi", e si tenga in vita una anomalia come quella della scomunica a dei sinceri e devoti cattolici per meri motivi disciplinari. Se non si fosse trattato allora, nel 1988, di una mera presa di posizione "a priori", ma di una seria e coerente applicazione del Codice di Diritto Canonico: in questi dodici anni i tre quarti dei preti e dei Vescovi della Chiesa avrebbero dovuto essere scomunicati.

In questo senso è tutta da verificare l'indiscrezione che vorrebbe vi sia già stato un brevissimo incontro tra S. S. Giovanni Paolo II e S. Ecc. Mons. Fellay, cosí come è da verificare che sia a Roma sia alla Fraternità San Pio X tutto sarebbe pronto per partire con la definizione degli accordi.

Quali saranno i termini di questi accordi? 
Quali garanzie verranno offerte da Roma perché non si verifichi in avvenire, con la Fraternità San Pio X, ciò che si è verificato ultimamente con la Fraternità San Pietro?
Quale sarà il destino "giuridico" della Fraternità San Pio X e dei suoi Vescovi in seno alla Chiesa?
Quale autonomia verrà assicurata e in quale forma, rispetto agli Ordinari Diocesani?
Vedremo i sacerdoti della Fraternità San Pio X officiare liberamente in tutte le città d'Italia?
Si darà la possibilità di usare liberamente in tutta la Chiesa i libri liturgici del 1962, indipendentemente dalle funzioni che la Fraternità San Pio X andrà ad assolvere?
Si amplierà lo spazio di praticabilità della liturgia tradizionale, come auspicato dalla commissione di Cardinali nel 1986? (si veda il documento)

Gli interrogativi sono tanti, e tutti di grandissimo interesse, non solo per il mondo della Tradizione, ma per l'intera Chiesa cattolica.
Noi avevamo già intuito che a Roma qualcosa si stava muovendo (vedasi il nostro articolo), ma non pensavamo che le cose stessero cosí a buon punto. Rendiamo grazie a Dio.

È necessario che ognuno di noi preghi fortemente la Vergine Maria perché interceda presso il Figlio suo Gesú Cristo affinché conceda alla Santa Chiesa la grazia di operare quella svolta tanto auspicata da tutti, e ultimamente da tanti preti e da tanti Vescovi e Cardinali.


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