La bottiglia e il vino

Prima parte







La prossima Primavera, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Richard Nelson Williamson sarà a Roma per tenere una conferenza sul Saggio di don Álvaro Martín Calderón, sacerdote e teologo della FSSPX, intitolato “Prometeo: la Religione dell’Uomo” (1).

Anche questa volta, per me sarà un onore passare del tempo con Sua Eccellenza. Recentemente ho pensato alla sua bellissima metafora de la bottiglia e il vino, che spesso Monsignore usa, come certe Parabole di Nostro Signore Gesù Cristo (2).
«La bottiglia è di vetro e in sé non vale niente, però, è essenziale per trasportare e conservare il vino. E a questo scopo la bottiglia deve essere pulita, integra e senza crepe. La bottiglia è serva del vino, ma ciò che conta è il vino. Ovvero, ciò che conta è la Teologia, ma se la ragione è corrotta, se la bottiglia è sporca o rovinata, il vino si guasta o si perde. Dunque, quando la filosofia moderna si impossessa dell’uomo corrompendo la sua ragione, l’uomo vorrà assolutamente liberarsi di Dio e annienterà, se mai fosse possibile, le grandissime verità soprannaturali quali l’esistenza di Dio, la divinità di Gesù Cristo e della Sua Chiesa Cattolica» (3).
A Roma, Sua Eccellenza ci parlerà magistralmente del vino, e ovviamente anche della bottiglia, alla luce del Saggio di don Álvaro Calderón di cui Monsignore nutre molta stima.

In modo molto sintetico ho pensato di affrontare un particolare aspetto relativo alla ragione e alla verità che essa può raggiungere, senza ovviamente potere esaurire l’intera questione, collegandolo alla celebre sentenza “nihil est praeter individuum” del filosofo francese Roscellino di Compiègne (1050-1120), precursore del nominalismo e del più noto teologo francescano inglese Guglielmo di Occam (4) (1287-1347). 

San Tommaso d’Aquino (1225-1274), sublimando, il pensiero classico che ha per oggetto ciò che è permanente, ricorda l’imperitura definizione secondo cui la verità è l’adeguazione del pensiero all’essere, la conformità del pensiero con la natura delle cose (5). Quindi, la verità dipende dalle cose e dal pensiero che le conosce. Ma tra le cose conosciute e il pensiero che le conosce, a chi spetta il primato? Dov’è la verità? Nell’intelletto? Nelle cose? E quali sono le implicazioni reali alla risposta che si dà?


NOTE

1 - Pubblicato in spagnolo, francese e inglese.
2 - Ad esempio quella de il lievito: Mt 13, 33 e Lc 13, 21.
3 - Gli errori del modernismo e del neomodernismo: falsa ragione e falsa volontà. Intervista a S. E. R. Mons. R. N. Williamson, Broadstairs, 26 giugno 2024, https://odysee.com/@TruthUnchained:5/First-Part:4, dal minuto 23:05 a 25:30.
4 - Guglielmo di Occam è indirettamente conosciuto per aver ispirato il personaggio, e finto eroe, Guglielmo di Barskerville de “Il nome della rosa”, romanzo collettore dei peggiori clichè illuministici sull’epoca della Cristianità.
5 - Tommaso d’Aquino, Somma Teologica, I, Q. 16, a. 1 risp. e 2.2 e 2 risp., Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2014
(https://lnx.edizionistudiodomenicano.it/somma-teologica/
prima-parte/files/assets/basic-html/index.html#219).










 
dicembre 2024
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