Tempo di ripasso

Appunti di catechismo a cura di G. L. G.
 

8.4.3 Significati della parola "Battesimo"
"Battesimo" è parola greca che significa lavacro, abluzione, immersione nell'acqua.
Con tale parola si indicano nella Sacra Scrittura due cose ben distinte :

i) ogni purificazione esteriore, di uomini e cose, purificazione che predispone ad una azione santa, ma che, di 
   per se stessa è senza effetto diretto sull'anima.
   È questo il caso anche del battesimo amministrato da San Giovanni Battista:
   «…io vi battezzo con l'acqua perché facciate penitenza; ma quegli che verrà dopo di 
 me… Egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco…» (Matteo III, 11) .
   «…Se qualcuno pretende che il battesimo di Giovanni avesse la stessa virtú di quello di Gesú Cristo, sia 
   scomunicato.» (Concilio di Trento, dogmatico, Sessione VII, cn. I ).
ii) il sacramento detto, appunto, del"Battesimo", dove la purificazione esteriore è l'immagine della 
    purificazione interiore dell'anima prodotta dal sacramento stesso.


Nel seguito noi con la parola "Battesimo" indicheremo solo il "Battesimo Sacramentale", (cioè il sacramento istituito  da Nostro Signore Gesú Cristo) e i suoi succedanei, (che sacramenti non sono), detti, l'uno, "Battesimo di Sangue" e, l'altro, "Battesimo di Desiderio".
Nel Nuovo Testamento il battesimo sacramentale è occasionalmente indicato anche con altre espressioni quali "bagno di rigenerazione" (Tito, III, 5), "sigillo" (Apocalisse IX, 4), "illuminazione" (Ebrei, VI, 4  e X, 32).
 

8.4.4  Necessità del Battesimo Sacramentale, (Battesimo Di Acqua), (Baptisma Fluminis).
Nel Nuovo Testamento leggiamo :
«Rispose Gesú: “Inverità ti dico che se uno non rinascerà per mezzo dell'acqua e dello Spirito Santo, non potrà entrare nel regno di Dio…”» («Respondit Iesus: Amen, amen dico tibi, nisi quis renatus fuerit ex aqua, et Spiritu sancto, non potest introire in regnum Dei…»). (Giovanni III, 5)
«Gesú allora avvicinatosi parlò loro cosí: …andate dunque e istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare quanto io vi ho comandato…» («Et accedens Iesus locutus est eis dicens: …euntes ergo docete omnes gentes: baptizantes eos in nomine Patri, et Filii, et Spiritus sancti: docentes eos servare omnia quaecumque mandavi vobis…»). (Matteo XXVIII, 18,19,20)
«Poi disse loro: “Andate in tutto il mondo e predicate l'Evangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà condannato…”» («Et dixit eis: Euntes in mundum universum praedicate Evangelium omni creaturae. Qui crediderit, et baptizatus fuerit, salvus erit: qui vero non crediderit, condemnabitur.»). (Marco XVI, 15,16)

Da qui si evince che per la visione beatifica di Dio, e quindi per il Paradiso, è necessario il Battesimo Sacramentale, (Battesimo di Acqua), (Baptisma Fluminis).
Come vedremo meglio piú avanti il battesimo sacramentale toglie il peccato originale, toglie i peccati attuali, se ve ne sono, (con la remissione di tutta la pena, eterna e temporale meritata come castigo), abilita a ricevere gli altri sacramenti, ed imprime un carattere.
Per l'ingresso in Paradiso e la visione beatifica di Dio vi sono due succedanei del Battesimo Sacramentale, detti l'uno "Battesimo di Desiderio" e l'altro "Battesimo di Sangue", che però non sono sacramenti, non abilitano a ricevere gli altri sacramenti, e non imprimono il carattere. 
 

8.4.4.1   I Succedanei del Battesimo Sacramentale
Ciò che salva è l'amore di Dio sopra tutto. Il Buon Ladrone fu salvato dal suo amore per Gesú Cristo: nei succedanei del battesimo sacramentale vi è questo amore, esplicito o implicito.
Tale atto d'amore salva in caso sopravvenga la morte ma comprende il proposito, esplicito o implicito, di ricevere il battesimo sacramentale appena possibile.
Tali succedanei, come detto, non sono sacramenti, non abilitano a ricevere gli altri sacramenti, non imprimono il carattere battesimale. 
 

8.4.4.1.1    Il Battesimo di Desiderio, (Baptisma Flaminis)
Nel Nuovo Testamento leggiamo:
«Chi ha i miei comandamenti e li osserva: ecco chi mi ama; e colui che mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui. …Se uno mi ama osserverà la mia parola, e il Padre mio lo amerà, e verremo presso di lui e dimoreremo presso di lui;…» («Qui habet mandata mea, et servat ea: ille est qui diligit me. Qui autem diligit me, diligetur a Patre meo: et ego diligam eum, et manifestabo ei meipsum. …Si quis diligit me, sermonem meum servabit, et Pater meus diliget eum, et ad eum veniemus, et mansionem apud eum faciemus;…». (Giovanni XIV, 21, 23)

Se ne evince che un atto di contrizione con carità perfetta, con il desiderio di essere battezzato al piú presto se sarà possibile, apre le porte del Paradiso.
Si noti che ciò che salva non è semplicemente il desiderio del battesimo ma l'atto di amore perfetto che di conseguenza include il desiderio del battesimo sacramentale perché voluto da Dio.
Se, poi, il Battesimo sacramentale non è conosciuto e, quindi, non esplicitamente desiderato, l'atto di amore perfetto racchiude il desiderio di soddisfare tutta la legge divina, che comprende il battesimo, ed è sufficiente.
Il Battesimo di Desiderio non rimette la pena dei peccati attuali se non in proporzione dell'atto di contrizione con carità perfetta.
Approfondiremo l'argomento piú avanti, ma, per non lasciare il lettore senza risposta alle domande che certo si farà, concludiamo citando il prezioso Catechismo di San Pio X:

(132) Chi è fuori della Chiesa per propria colpa e muore senza dolore perfetto, non si salva; ma chi ci si trova senza propria colpa e viva bene, può salvarsi con l'amore di carità, che unisce a Dio, e in spirito, anche alla Chiesa, cioè alla anima di lei. 
8.4.4.1.2     Il Battesimo di Sangue, (Baptisma Sanguinis)
Nel Nuovo Testamento leggiamo:
«…chi avrà perduta la sua vita per causa mia la troverà.». («…qui perdiderit animam suam propter me, inveniet eam.»). (Matteo X, 39)
«Chiunque si dichiarerà per me dinanzi agli uomini, anch'io mi dichiarerò per lui dinanzi al Padre mio che è nei cieli.». («Omnis ergo qui confitebitur me coram hominibus, confitebor et ego eum coram Patre meo, qui in caelis est.»). (Matteo X, 32)

Se ne evince che il martirio sostenuto per amore di Gesú Cristo da coloro che, pur avendo la Fede, non sono ancora battezzati, apre loro le porte del Paradiso.
I teologi dimostrano che esso toglie anche gli altri peccati attuali, se ve ne sono, con la remissione di tutta la pena, eterna e temporale meritata come castigo.
Quanto detto vale, implicitamente, anche per i bimbi che non con la parola ma con la morte proclamano Nostro Signore e per quelli che perdono la vita per causa di Nostro Signore Gesú Cristo.
La Chiesa onora come Santi quei bambini di meno di due anni uccisi da Erode nella Strage degli Innocenti e ne celebra la festa liturgica il 28 dicembre, vicino al Santo Natale. 
 

8.4.4.2    Sorte di chi muore senza battesimo sacramentale

8.4.4.2.1     Caso degli adulti con uso di ragione
La sorte dell'adulto, con uso di ragione, che muore senza battesimo dipende dal motivo per cui non è stato battezzato, e precisamente :

a) se è perché, conoscendolo, non lo ha voluto, allora va all'inferno, (vedi Marco XVl, 15,16, citato sopra 
    in 8.4.4);
b) se è perché è stato ucciso a causa della Fede, allora va in paradiso in forza del battesimo di sangue, (vedi 
    sopra in 8.4.4.1.2);
c) se è perché la morte è sopraggiunta prima che potesse ricevere il battesimo conosciuto e desiderato amando 
    perfettamente Dio, (atto di contrizione con carità perfetta), allora va in paradiso in forza del battesimo di 
    desiderio esplicito, (vedi sopra in 8.4.4.1.1);
d) se è perché non è mai stato raggiunto dalla evangelizzazione, allora se vive bene, virtuosamente, certo si 
    farebbe battezzare se conoscesse il Vangelo e, quindi, va in paradiso in forza del battesimo di desiderio 
    implicito, (vedi sopra in 8.4.4.1.1).
8.4.4.2.2      Caso dei bambini, (cioè prima dell'uso di ragione)
Senza l'uso di ragione non è possibile peccare moralmente perché non ci possono essere la piena avvertenza e il pieno consenso.
Il bambino, non avendo ancora il pieno uso di ragione, non può peccare moralmente, e quindi non può meritare l'inferno.
D'altra parte se non è battezzato è ancora affetto dal peccato originale, (peccato che si contrae senza consenso, (Denz. 780)), e pena del peccato originale è la privazione della visione beatifica di Dio, (Denz. 780).
Si distinguono due casi.
a) Se il bambino è morto senza battesimo perché è stato ucciso a causa della Fede, allora va in paradiso in 
    forza del battesimo di sangue, (vedi sopra al 8.4.4.1.2);
b) Se il bambino è morto senza battesimo perché è morto prematuramente, allora il Catechismo di San Pio X 
    insegna che: «(100) I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non godono Dio, ma nemmeno 
    soffrono; perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il paradiso, ma neppure l'inferno 
    e il purgatorio.»
Il Limbo dei bambini non va confuso con il Limbo dove i giusti, morti prima della Redenzione, attesero che Nostro Signore Gesú Cristo venisse a liberarli, perché prima di Gesú nessuno poteva entrare in paradiso. (Vedasi il Catechismo di San Pio X: «(90) Dopo la morte, Gesú Cristo discese con l'anima al Limbo, dalle anime dei giusti morti fino allora, per condurle seco in paradiso…»).
Il Limbo dei bambini non va nemmeno confuso con un luogo e/o stato di cui parla l'eresia pelagiana, (Denz. 2626).
 



segue

Vai alle parti seguenti

8.4.5
8.4.6
9
9.3
9.4
9.5
9.5.3
9.5.4
9.5.5


Vai indietro a 

1-3
4
5
6
7
8
8.3
8.4

Ritorna a Tempo di ripasso