Tempo di ripasso
Appunti di catechismo a cura di G. L. G.
8.4.6 Il Battesimo degli adulti
Affinché il battesimo sia amministrato lecitamente e fruttuosamente
ad un adulto occorre rispettare alcune condizioni.
In situazioni di emergenza è sufficiente che l’adulto abbia
fede, speranza, un certo amore di Dio, pentimento dei propri peccati, e
desiderio del battesimo.
In situazioni normali l’adulto deve :
- essere istruito sulle verità di fede e sui doveri del cristiano;
- credere a tutte le verità di fede in cui è istruito,
e implicitamente a tutto ciò che la Chiesa crede e insegna;
- sperare in Dio e in Gesù Cristo;
- avere un principio di amor di Dio;
- pentirsi di tutti i peccati personali;
- essere risoluto a vivere da buon cristiano;
- avere ferma volontà di essere battezzato, e che tale volontà
sia libera da ogni costrizione ed apertamente palesata.
8.4.7 Il Battesimo Sacramentale, (Battesimo Di Acqua),
(Baptisma Fluminis)
Gli effetti del battesimo sacramentale sono trattati nel paragrafo
8.4.8 che segue.
Materia del battesimo è l’acqua naturale; il battesimo
solenne, secondo una tradizione molto antica ed autorevole, è amministrato
dalla Chiesa usando l’acqua consacrata conservata nel fonte battesimale.
Materia dubbia, da usare solo in caso di necessità e sotto condizione,
è acqua che contenga altre sostanze in piccola quantità,
ad esempio thé, caffé, decotti.
Forma del battesimo sono le parole “io ti battezzo nel nome del
Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo”.
La forma deve essere pronunciata integralmente; per principio qualsiasi
cambiamento, per lieve che sia, è illecito.
Materia e forma devono essere unite in modo appropriato.
La forma deve essere pronunciata nel tempo stesso in cui viene versata
l’acqua e deve essere pronunciata dalla medesima persona che la versa.
L’acqua deve essere versata sul capo del battezzando in modo che scorra;
il sacramento sarebbe dubbio (e quindi da conferire nuovamente sotto condizione)
se l’acqua fosse stata versata non sul capo, o solo sui capelli, o in cosí
piccola quantità da inumidire soltanto la pelle senza scorrervi
sopra; il sacramento sarebbe nullo se l’acqua non toccasse immediatamente
il corpo e bagnasse solo i vestiti.
Nel caso sia impossibile versare sul capo, si deve versare su una altra
parte qualsiasi del corpo, salvo, successivamente, battezzare sotto condizione.
Ministro ordinario del battesimo è il sacerdote ma in
caso di necessità può essere chiunque, anche un eretico o
un infedele, purché abbia l’intenzione di fare ciò che fa
la Chiesa (32).
Chi si sostituisca al sacerdote senza necessità battezza validamente
ma illecitamente, e può commettere peccato mortale.
Soggetto del battesimo è ogni creatura umana vivente o non certamente
morta che non sia ancora stata battezzata validamente.
Nei paragrafi precedenti si è già distinto il caso dei
bambini prima dell’uso di ragione (paragrafo 8.4.5) dal caso degli adulti
con uso di ragione (paragrafo 8.4.6).
A completamento aggiungiamo :
- nel caso dei bambini la Chiesa, eccetto che nel caso di necessità,
non permette che siano battezzati se non è garantita la loro
educazione cristiana, il che esclude non solo i figli degli
infedeli ma anche i figli degli empi e degli apostati;
- nel caso degli adulti che hanno perduto l’uso di ragione, se i genitori
non sono cattolici non si devono battezzare se non in
quanto hanno desiderato il battesimo durante il tempo in cui
erano lucidi.
Padrino e madrina vengono detti coloro che nel battesimo
solenne presentano il battezzando al sacerdote, rispondono per lui, quando
egli sia ancora incapace di farlo, alle interrogazioni che vengono fatte,
e soprattutto si rendono garanti presso Dio e presso la Chiesa della sua
successiva formazione cristiana, supplendo, ove occorra, al difetto dei
genitori.
Per questi motivi è naturale che non sia ammesso come padrino
chi non sia, per le idee e per la vita, veramente cattolico.
8.4.8 Effetti del Battesimo
a) Cancella sia il peccato originale, che, se ci sono, i peccati attuali
(quelli commessi volontariamente da chi ha l’uso di
ragione. È di fede: Concilio Di Trento,
dogmatico, Sessione V, Can. 5, (Denz. 1515);
b) Infonde nell’anima la grazia santificante (o grazia abituale), vedi
paragrafo 8.4.1;
c) Infonde nell’anima la grazia sacramentale, vedi paragrafo 8.4.1,
che per il battesimo consiste negli aiuti speciali concessi da
Dio ai battezzati affinché non manchino delle
necessarie energie soprannaturali onde disimpegnare bene i doveri della
vita
cristiana che con il battesimo hanno abbracciato.
d) Infonde, (sotto forma di attitudine, non di esercizio), le virtù
soprannaturali e i doni dello Spirito Santo.
(Virtù teologali: fede, speranza,
carità)
(Virtù cardinali: prudenza,
giustizia, temperanza, fortezza)
(Doni dello Spirito Santo: timor di
Dio, pietà (la “pietas” latina, cioè amore filiale verso
Dio Padre),
fortezza, scienza, consiglio, intelletto,
sapienza)
e) Imprime il carattere (un segno indelebile spirituale, una specie
di distintivo) di cristiano sull’anima: la Chiesa è ben piú
di
una semplice società umana;
f) Rende idonei a ricevere gli altri sacramenti, (senza il battesimo
o con battesimo invalido gli altri sacramenti se amministrati
sono invalidi, oltre che illeciti);
g) Rimette ogni pena dovuta ai peccati fino ad allora commessi, sia
la pena eterna che quella temporale.
Non rimette le pene dovute al peccato originale,
cioè la perdita dei doni preternaturali, (vedasi paragrafo 8.2).
8.4.9 Differenze fa Battesimo e Cresima
È utile mettere in evidenza le differenze fa battesimo e cresima,
dato che attualmente si presenta la cresima (detta anche “confermazione”)
anche come l’occasione in cui il cresimando per cosí dire “conferma”
di persona quanto in sua vece hanno promesso i padrini al momento del suo
battesimo da neonato senza uso di ragione, come se il primo battesimo avesse
una efficacia limitata o dovesse essere accettato dal battezzato.
Si tratta di un larvato riproporsi di eresie già condannate
dal Concilio Di Trento, dogmatico, (vedasi paragrafo 8.4.10, canoni XIII
e XIV).
Il battesimo è sacramento dei morti; la cresima è sacramento
dei vivi (si deve riceverlo in grazia di Dio e dopo aver ricevuto il battesimo).
Il battesimo fa nascere gli uomini a nuova vita, la cresima rende l’anima
adulta.
La grazia del battesimo ci occorre per infondere nell’anima la Fede,
la grazia della cresima rafforza la Fede.
Nel battesimo lo Spirito Santo infonde la pienezza della innocenza,
nella Cresima lo Spirito Santo perfeziona nella grazia, arma ed addestra
al combattimento spirituale.
8.4.10 Canoni del Concilio Di Trento, (dogmatico), sul
Battesimo
Concilio Di Trento, dogmatico, Sessione VII, Decretum de sacramentis,
Canones
de sacramento baptismi, (Denz. 1614-1627).
I) Se qualcuno dice che il battesimo di Giovanni [Battista] ebbe il
medesimo valore del battesimo di Gesú Cristo, sia scomunicato.
II) Se qualcuno dice che l’acqua vera e naturale non è di assoluta
necessità nel battesimo, e che si devono intendere in senso metaforico
le parole di Gesú Cristo “Se qualcuno non rinasce dall’acqua e dallo
Spirito Santo” (Giov III, 5), sia scomunicato.
III) Se qualcuno dice che nella Chiesa romana, madre e maestra di tutte
le chiese, non si trova la vera dottrina del sacramento del battesimo,
sia scomunicato.
IV) Se qualcuno dice che il battesimo conferito da eretici in nome
del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo con l’intenzione di fare ciò
che fa la Chiesa, non è un vero battesimo, sia scomunicato .
V) Se qualcuno dice che il battesimo è libero, cioè non
necessario alla salvezza, sia scomunicato.
VI) Se qualcuno dice che l’uomo battezzato, quand’anche lo volesse,
non potrebbe perdere la grazia per enormi che fossero i peccati da lui
commessi a meno che non rifiutasse di credere, sia scomunicato.
VII) Se qualcuno dice che gli uomini battezzati, per il fatto stesso
di aver ricevuto il battesimo contraggono l’obbligo della sola fede e non
quello di osservare tutta la legge di Cristo, sia scomunicato.
VIII) Se qualcuno dice che gli uomini battezzati sono liberi di osservare
o meno tutti i comandamenti della Chiesa, scritti o tramandati dalla tradizione,
cosí che non siano obbligati ad osservarli, eccettuato il caso nel
quale spontaneamente volessero sottomettervisi, sia scomunicato.
IX) Se qualcuno dice che si deve ricordare agli uomini il battesimo
ricevuto cosí che intendano che tutti i voti che si fanno dopo il
battesimo sono vani, in forza della promessa già fatta in quel battesimo,
come se con quei voti si contravvenisse sia alla fede che hanno professato,
che al battesimo stesso, sia scomunicato.
X) Se qualcuno dice che tutti i peccati commessi dopo il battesimo,
grazie al ricordo e alla fede del ricevuto battesimo, sono rimessi o diventati
veniali, sia scomunicato.
XI) Se qualcuno dice che il battesimo propriamente detto e validamente
conferito deve essere amministrato di nuovo a colui che si convertí
dopo aver negato la fede di Gesú Cristo presso gli infedeli, sia
scomunicato.
XII) Se qualcuno dice che tutti devono essere battezzati soltanto all’età
in cui Gesú Cristo ricevette il battesimo od anche al momento della
morte, sia scomunicato.
XIII) Se qualcuno dice che i neonati, in quanto privi della fede attuale,
dopo il battesimo, non devono essere annoverati tra i fedeli e che, per
questa ragione, devono essere ribattezzati allorquando raggiungono l’età
della ragione; o che è meglio non battezzare affatto piuttosto che
battezzare nella sola fede della Chiesa i bambini che non credono con la
fede attuale e personale, sia scomunicato.
XIV) Se qualcuno dice che ai cristiani battezzati in tenera età
bisogna chiedere, quando hanno raggiunta l’adolescenza, se vogliono confermare
le promesse fatte a loro nome dai padrini al momento del battesimo, e,
nel caso in cui rispondessero negativamente, che bisogna abbandonarli alla
loro libertà e, finché non giungano alla resipiscenza, non
costringerli a condurre una vita cristiana con nessun altro castigo che
la privazione della Eucarestia e degli altri sacramenti, sia scomunicato.
8.4.8.1 Effetti del Battesimo dal punto di vista ontologico.
(33)
Con il Battesimo si crea una nuova creatura e, quel nuova, non è
soltanto qualcosa di morale, ma è qualcosa di ontologico, di perdurante.
Il Battesimo, infatti, è una aggregazione ad una società,
quella Trinitaria, ma non soltanto una aggregazione morale, come se si
trattasse dell’anagrafe, è infatti una aggregazione fondata su un
elemento ontologico, veramente reale, ancorché imperfetto ed incipiente:
è fondata sull’Essere Divino.
La Grazia non è una affezione dei nostri sentimenti, qualcosa
di accidentale, ma è un elemento ontologico, è un elemento
reale: anche se in forma incipiente e non ancora piena qualcosa di divino
si inserisce realmente nell’anima creata, nel nostro essere, nella nostra
struttura metafisica.
Se la Grazia è qualcosa di ontologico, se è davvero l’Essere
Divino che viene in noi, il regno della Grazia è formidabilmente
diverso dal regno della Natura.
Questo elemento della Grazia è proprio soltanto della nostra
religione e ne fa, per ciò stesso l’unica vera: le altre credenze
o confessioni sono infatti false perché la Grazia, che non è
altro che la vita divina di Cristo, non l’hanno.
Il cattolicesimo non è una comunità soltanto morale,
ma è una comunità ontologica, perché in tutti i cristiani
c’è un elemento veramente reale ma veramente soprannaturale: è
un fatto di carattere. E la Grazia, che imprime il carattere divino,
è il solo elemento accomunante.
Se la Grazia è una partecipazione dell’unica Vita divina, è
chiaro che la Grazia è anche negli altri individui: infatti la Grazia
è il superiore principio di unità.
NOTE
32 - ROMANO AMERIO in Stat Veritas, Chiosa 44, fa una
interessante osservazione riguardo al battesimo ricevuto dai
protestanti ad opera di ministro
protestante:
“…avendo Lutero negata la
Chiesa, è impossibile che, battezzando, egli avesse l’intenzione
di fare
quello che fa la Chiesa… Recependo questa
necessità l’antico Diritto Canonico infatti faceva
ribattezzare talora i protestanti convertiti
perché esisteva un veemente sospetto che i battezzatori
mancassero della intenzione necessaria.
Essi, che pur son chiamati cristiani come noi, non avendo
però in comune l’intenzione,
non hanno in comune con noi nemmeno il battesimo.”
33 - Questo paragrafo è tratto liberamente da ROMANO AMERIO,
STAT
VERITAS, Chiosa 49 (II), Milano-Napoli,
Riccardo Ricciardi Editore, MCMXCVII.
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